Enigma

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Enigma [dalla voce latina aenigma derivante a sua volta dal greco áinigma, dal verbo ainíssesthai (parlare in modo misterioso e criptico)]: è un interrogativo che comporta l'uso di una certa dose di inganno da parte di chi lo propone (doppi sensi, metafore) e che preferisce seguire la forma regolamentata (è quasi sempre un componimento in versi) rispetto al contenuto enigmistico.
Di solito viene creato da persone di cultura e si tramanda in forma scritta. Tratta soggetti apparentemente elevati.
Frequenti gli enigmi costituiti da più di 5 versi, più rari quelli con un numero di versi inferiore.
Esempio:
Porto la cappa in casa e fuor non già,
di terra ho il capo e le gambe di sasso
con le quali non fo un passo,
eppure il mio nome è d'uom che va.

L'enigma qui riportato è stato creato da Michelangelo il giovane.
La soluzione è: il camino.
L'enigma a scopo ludico è nato con l'umanità, probabilmente in Oriente dove lo si usava per rallegrare banchetti e feste.
Non di rado serviva per mettere alla prova l'intelligenza dei convenuti un po' come - con una delle stelle dell'Orsa maggiore - si metteva alla prova la vista di guerrieri e cacciatori. In seguito l'enigma assurse a forma di comunicazione dei depositari del sapere, dei re e dei sacerdoti, intenzionati a codificare in vario modo le loro conoscenze per nasconderle alle persone meno erudite. Spesso l'enigma venne usato da indovini e oracoli per pronunciarsi in modo vago circa avvenimenti futuri. L'intento era di produrre un enunciato ambiguo o anfibologìa (vocabolo composto da amphibolia - dal Greco amphibolia derivato dal verbo amphiballo 'io colloco intorno' - e da -logia - dal Greco lógos 'espressione','discorso') le varie interpretazioni del quale, in ogni caso, risultavano coprire i diversi casi del destino che si sarebbero potuti verificare riuscendo di fatto a prevederli tutti, mantenendo intatta la fama di infallibilità. Indovinelle ed enigma sono sostanzialmente lo stesso tipo di gioco: il primo ha sempre un numero limitato di versi (in genere da 1 a 6) ed uno svolgimento 'leggero', epigrammatico, spesso con un apunta di humor; il secondo invece si sviluppa in un maggio numero di versi, ha un soggetto apparente più 'serio' e un aveste più aderente ai canoni della poesia.
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